La serata, svoltasi nella sede della delegazione ONAV di Asti, è stata condotta da Francesco Iacono, direttore nazionale ONAV ed enologo, componente della commissione aggiudicatrice degli OSCAR.
Ho recentemente avuto occasione di partecipare ad una serata in cui sono stati presentati alcuni vini vincitori dell’OSCAR.
La DUJA d’OR è forse il più importante concorso vinicolo nazionale organizzato dalla Camera di Commercio di Asti secondo le regole ministeriali ed è giunta alla 47°edizione.
Quest’anno sono stati presentati quasi 800 vini provenienti da tutte le regioni italiane. I vini che raggiungono gli 87 punti vengono insigniti del premio DUJA d’OR mentre quelli che raggiungono o superano i 92 punti vengono insigniti dell’OSCAR. I premiati sono stati 268 mentre gli OSCAR sono stati 29, ovvero il 4% del totale.
Capite bene che si tratta di vere ECCELLENZE!
I vini presentati sono stati i seguenti:
- Asti Spumante Gancia metodo classico con 24 mesi di permanenza sui lieviti, molto difficile da produrre a causa della difficoltà di mantenere la freschezza dei profumi, è stata probabilmente una raccolta anticipata. Impatto aromatico tipico, erbaceo con note di salvia ed una leggera mela verde, buon corpo, fresco, sostenuto da buona acidità, molto equilibrato e complessivamente molto piacevole.
- Alta Langa 2010 Alasia tenuta Il Cascinone di Araldica, si tratta di una grande cantina cooperativa che ci dimostra come, anche sulle grandi quantità, si possa lavorare molto bene. Sboccatura autunno 2018, quindi con circa 80 mesi sui lieviti ed ora nelle migliori condizioni per essere assaggiato. Si presenta con un bel colore giallo paglierino ancora venato da riflessi verdolini benchè tendente al giallo più intenso e con una catenella di bollicine finissime, profumi di lievito, crosta di pane e mela renetta, buon corpo sostenuto da buona acidità con una leggera nota di the e di noce ed una lunghissima mandorla amara finale.
- Coda di Volpe del Sannio Il Poggio, da un’uva tipica della zona questo bianco si presenta con colore paglierino carico, al naso è equilibrato con tipica speziatura oltre a frutti bianchi e gialli, con evidente nota di miele oltre a leggere note di nocciola e fico secco, buon corpo sostenuto da buona acidità ed amarognolo in chiusura.
- Barbera d’Alba 2018 di Tonino Marchisio, dichiaratamente destinata a pronta beva il naso è tipico con piacevole speziatura, buon corpo e buon equilibrio.
- Nizza Caino 2015 di Marco Reggio con 24 mesi di barrique nuove, colore rubino carico, all’olfatto le barrique nuove hanno lasciato il segno e coprono i frutti rossi che fanno capolino solo in seguito, si percepisce una leggera volatile che una volta sarebbe stata considerata un difetto ma che oggi viene tollerata, buon corpo che potrebbe ulteriormente arrotondarsi con il tempo.
- Nebbiolo d’Alba 2016 di Veglio Giovanni e Figli, all’olfatto si percepisce una leggera confettura con note balsamiche, il buon corpo è sostenuto da una giusta acidità e completato da un piacevole sentore di vaniglia. In complesso un nebbiolo elegante.
- Moscato passito di Maria Bovio, olfatto molto fine, elegante ed equilibrato con una leggera nota di salvia e netta albicocca, corrispondenza anche sul palato con freschezza agrumata e buon corpo senza troppa carica zuccherina. In definitiva una bella carrellata di vini di alta classe con forse solo un leggero cedimento nella Nizza poichè da quella zona mi sarei aspettato qualcosina in più.