Un paio di mesi fa ho partecipato ad una serata sui cocktail al vino. Dico subito che la serata è stata interessantissima ed istruttiva anche perché condotta da un vero maestro , Antonio Marteddu barman professionista vincitore di numerosi premi il più recente dei quali come campione italiano di pre-dinner cocktail lo scorso anno.

I cocktail nascono negli Stai Uniti già nel 1.700 e vengono importati in Italia da barman con precedente esperienza americana. Sembra che il primo cocktail  “italiano” sia il “cocktail Martini” servito ad Arma di Taggia nel 1898 da Clemente Martini, Barman per l’appunto rientrato dall’America.

Il primo cocktail assaggiato è stato lo Sprizz nella sua versione originale:  pare che lo Sprizz sia nato in veneto agli inizi del secolo per i soldati austriaci che aggiungevano acqua gasata ( in questo caso Perrier ) ai nostri prosecchi per diluirli in quanto,essendo abituati a bere birra, li trovavano troppo alcolici. è questo l’unico cocktail deludente di tutta la serata trattandosi semplicemente di vino allungato, ma utile per conoscerne le origini.

Lo Sprizz come lo conosciamo oggi è lo Sprizz  Veneziano la cui ricetta è la seguente:

-1/3 di vino bianco frizzante

1/3 di bitter

1/3 di acqua frizzante

invece la ricetta ufficiale IBA prevede :

-6 cl. di prosecco

4 cl. di Aperol

q.b. di soda/selz

Per preparare lo Sprizz  si versa in un bicchiere old fashioned contenete del ghiaccio il vino , si aggiunge il bitter e infine l’acqua frizzante , guarnendo quindi con mezza fetta d’arancia.

Il secondo cocktail servito è stato il Kir Royal :

-9/10 di Champagne

1/10 di crema di ribes nero (Creme de Cassis)

Il terzo è stato un classico Il Bellini :

10cl di prosecco

5 cl di polpa di pesca

La ricetta originale prevede l’utilizzo di polpa e succo di pesca bianca veronese, schiacciata e non frullata , mescolata lentamente al prosecco per non provocarne un’eccessiva perdita di gas, il tutto servito in una flute.

A seguire il Cocktail Champagne:

9 cl di Champagne o Spumante 1 cl di brandy

2 gocce di Angostura

1 zolletta di zucchero

Si prepara direttamente in una coppa adagiando in fondo una zolletta di zucchero con due gocce di Angostura bitter poi il brandy  e lo Champagne. Si guarnisce con una fetta d’arancia e una ciliegina al maraschino.

Poi è stata servita la Giostra d’Alcol  unico cocktail con vino rosso che prevede:

-3,5 cl. di barbera d’Asti

1,5 cl di Campari

5 cl di cedrata

Infine il Mojito che prevede:

-4,5 cl di Rum silver dry o carta blanca

3 cl di succo di lime ( limon criollo)

2 cucchiaini di zucchero di canna bianco

un rametto di Hierba buena 8 menta marocchina)

da 5 a 12 cubetti di ghiaccio

acqua gassata  (selz o soda)

Si utilizza un bicchiere tumbler alto ponendovi sul fondo due cucchiaini di zucchero di canna bianco e il succo di mezzo lime , il rum e la menta . Si amalgama il tutto premendo delicatamente le foglie di menta per far si che si mescolino i sapori e successivamente si unisce il ghiaccio e l’acqua gasata mettendo alla fine un rametto di hierba buena come decorazione.

A conclusione devo dire che tutti i cocktail serviti , (ad eccezione dello Spriz che come già detto era solo vino allungato)erano ECCELLENTI ,per capirci nulla a che fare con i cocktail che vi può capitare di bere in giro.Il segreto ,come ci ha spiegato Antonio Marteddu sta nel RISPETTARE RIGOROSAMENTE LE DOSI . Un’ultima riflessione : dopo avere assaggiato questi cocktail tutti di grande piacevolezza ed equilibrio si comprende come ,non per niente,queste preparazioni siano cosi FAMOSE NEL MONDO.