Lunedì 28 ottobre, presso la sede dell’ONAV delegazione di Asti, si è svolta una serata di Palestra d’assaggio destinata principalmente agli assaggiatori che sono usciti dall’ultimo corso affinchè si impratichiscano nella compilazione della scheda.
A me fa sempre piacere partecipare anche se per me la compilazione della scheda è diventata ormai quasi automatica.
Tema della serata era il Cortese, uno dei principali vitigni da uve bianche del Piemonte, in passato molto in voga ed oggi messo un può in ombra da altri vitigni di maggiore successo. Il relatore è stato Mario Redoglia, enologo e profondo conoscitore del Cortese, vinificandolo in diverse cantine da lui seguite.
Abbiamo così appreso che il grande consumo di Cortese nei decenni passati era dovuto all’abbondante e costante produttività del vitigno in tempi in cui veniva privilegiata proprio la quantità ed in cui il consumo giornaliero di vini da pasto era sostenuto. Oggi che il consumo pro capite è molto calato ed è più occasionale il consumatore si è indirizzato verso vini più caratterizzati organoletticamente.
Sono stati serviti un Piemonte Cortese, due Cortese dll’Alto Monferrato e tre Gavi: tutti di ottimo livello, che hanno superato gli 80 punti, parecchi raggiungendo 87/88 punti. Le caratteristiche organolettiche uniscono ai profumi di frutti bianchi interessanti sentori minerali ed un buon corpo che contribuisce al generale equilibrio. Per inciso ricordo che il GAVI DOCG non è molto richiesto qui in Piemonte, se si esclude la zona di produzione, ma ha grande successo all’estero dove viene esportato l’80% della produzione.
In definitiva una serata interessante che ha messo in luce le caratteristiche di questo vitigno oggi, forse ingiustamente, trascurato dai consumatori.