Pochi giorni fa ho avuto l’occasione di partecipare ad un’interessante serata sul Brunello di Montalcino organizzata dalla sezione ONAV di Asti. Andrea Zarattini , profondo conoscitore del Brunello e di tutta la zona, ci ha condotti in un viaggio alla scoperta delle varie zone di produzione dal nord al sud e dall’est all’ovest del comune di Montalcino rimarcando come la diversa posizione geografica influisca sulle caratteristiche organolettiche. I Brunelli degustati, tutti dell’annata 2013, sono stati i seguenti:
-TRICERCHI della zona Nord con 42 mesi di botte grande: evidente speziatura di pepe nero e bianco (comune a tutti i campioni) con discreto corpo
-IL POGGIONE della zona Sud con 36 mesi di botte grande : maggiore intensità sia della speziatura che del corpo e della tannicità a riprova che l’insolazione della zona sud esalta le caratteristiche
-SILVIO NARDI della zona Nord Ovest con maggiore equilibrio risultando una sorta di via di mezzo fra i primi due. A detta di Andrea Zarattini la maggiore eleganza di questo campione è dovuta all’origine piemontese dell’enologo.
-COL d’ORCIA con 36 mesi di botte grande: data l’ampiezza della tenuta di questo produttore le uve sono un mix di provenienze : speziato con buon corpo
-MASTROJANNI dalla zona Est : speziatura e corpo si equilibrano armonizzandosi con una certa eleganza.
-CAMIGLIANO dalla zona Sud Ovest con 24 mesi di botte grande. Questa zona è quella più vicina al mare di cui si percepisce l’influenza in una nota con ricordi salmastri . Piuttosto corposo e leggermente ruvido si percepisce all’olfatto anche una nota di polvere vecchia e di sacrestia.
In definitiva una serata molto istruttiva che ci ha consentito di apprezzare come le differenze fra i vari campioni dipendano molto proprio dal terreno e dall’esposizione